L’Eclisse di Laken Cottle

.: SINOSSI :.

Una misteriosa oscurità avanza inesorabile dall’Antartide divorando la Terra. L’umanità è nel panico, i continenti, i Paesi e gli esseri umani vengono cancellati uno a uno, senza possibilità di salvezza. E mentre il buio ammanta il pianeta inghiottendo luoghi, corpi e destini, un uomo cerca disperatamente di tornare a casa a New York dalla propria famiglia. Il suo nome è Laken Cottle, e il viaggio che compie si trasforma presto in una ricerca impossibile di redenzione in mezzo all’orrore puro, avanti verso una meta che sembra sempre più difficile da raggiungere e contemporaneamente a ritroso nella propria memoria, incontro al suo passato, e, forse, al destino che lo attende.
L’eclisse di Laken Cottle, opera magistrale di una delle voci più originali di questi anni, è un romanzo stupefacente, gotico e metafisico al tempo stesso, sul potere delle storie e sulla responsabilità individuale, sulla colpa e sull’oscurità dell’anima umana.
Tiffany McDaniel accompagna il lettore sulla soglia di una fantasmagorica casa degli specchi, in cui la realtà che conosciamo perde progressivamente consistenza e un’altra, inimmaginabile, ne prende il posto.
Grande romanzo americano sulla fine di questo tempo, L’eclisse di Laken Cottle racconta come in un mondo che muore, perdersi è a volte l’unica possibilità di salvarsi.

.: IL NOSTRO GIUDIZIO :.

Leggendo la sinossi, il lettore è portato a pensare che si tratti di un libro, diciamo così, normale in cui i protagonisti, un po’ in stile “la storia infinita” si trovano a dover affrontare un male incalcolabilmente grande, mortale e oscuro che sta distruggendo il mondo intero.
Invece no. McDaniel decide di stupire i suoi lettori con un libro inquietante, folle e totalmente imprevedibile colmo di descrizioni macabre e passaggi che fanno accapponare la pelle. Un libro sicuramente intrigante che mescola l’originalità della scrittura a uno dei trope maggiormente utilizzati in letteratura: quello della scoperta di sé.

La trama ha un avvio molto lento: nelle prime cinquanta pagine il lettore riesce a seguire abbastanza bene lo sviluppo della trama e le prime avvisaglie di stranezza tardano ad arrivare. Poi, all’improvviso, il lettore si trova catapultato in una realtà-irreale a cui è difficile, almeno in principio, abituarsi.
Forse questo è il punto debole del testo: per quanto sia intrigante, il lettore deve essere disposto ad accettare di non capire assolutamente niente per una cinquantina di pagine. Poi le cose si mettono in ordine, i fili vengono tirati e la trama riacquista solidità, ma non mi stupirei se, frustrati da situazioni sempre più bizzarre, molti lettori decidessero di abbandonare la nave e tanti saluti.

Laken, protagonista della vicenda e in effetti unico personaggio che i lettori possono dire di conoscere fino in fondo, è un personaggio dalla psicologia complessa e poliedrica. A dirla tutta, il romanzo si basa specificamente sui ricordi e, soprattutto, sui numerosissimi traumi di Laken che sono al centro di una storia che pagina dopo pagina sembra sempre più assurda fino allo sviluppo finale che lascia inevitabilmente sconcertati.
La scrittura è, passatemi il termine, un vero casino. Trattandosi di un romanzo che abbandona immediatamente il piano del reale, la scrittura è composta da flashback, descrizioni al limite dell’assurdo (case-giostre con i cavalieri dell’apocalisse che prendono vita e vecchiette mangiate da draghi giganti sono solo alcune delle situazioni NORMALI con cui il lettore entra in contatto molto prima di aver capito quello che sta succedendo) e personaggi che, descritti esclusivamente tramite il punto di vista di Laken, risultano inaffidabili e a volte al limite del bipolarismo. Io ho apprezzato moltissimo lo stile, che da spessore, proprio anche grazie a questa scrittura non sempre comprensibile, alla vicenda ma mi rendo conto che non tutti potrebbero pensarla allo stesso modo.

Secondo me il romanzo vale la pena essere letto ma viene quasi sempre classificato in maniera erronea: piuttosto che un romanzo di narrativa lo descriverei come romanzo weird o, se proprio non si vuole toccare questa categoria, thriller psicologico.
A me è piaciuto moltissimo ma, siccome può essere molto disturbante sotto certi aspetti, lo approccerei con la dovuta calma. Per me vale un bel 8.5/10: la difficoltà iniziale inficia il voto perché, lo ammetto, ho dovuto fare uno sforzo molto grande per decidere di non abbandonare la lettura. L’originalità del testo sta nel suo essere completamente al di là di schemi prevedibili e la bravura dell’autrice si ritrova, invece, nella sua capacità di accompagnare il lettore in uno di posti più difficili da esplorare in letteratura: l’anima umana.

*Volpe

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: