West

.: SINOSSI :.

Cy Bellman, allevatore di muli e sognatore irrequieto, vedovo, una figlia, legge sul giornale che in una palude del Kentucky sono stati ritrovati resti giganteschi appartenenti a un animale non meglio identificato. Così lascia la Pennsylvania per andare a verificare coi suoi occhi se davvero nelle piane del West pascolano ancora enormi creature leggendarie. Armato di mappe e della propria ostinazione, Bellman si congeda da Bess affidandola alle cure sbrigative della sorella che per prima dubita della sua salute mentale. Mentre Bess segue l’itinerario del padre rintanata in biblioteca e fantastica sulle sue avventure, Cy procede scortato da un giovane indiano smilzo chiamato Donna Vecchia Vista Da Lontano. Il loro è un viaggio di silenzi ed equivoci, verso qualcosa che forse non c’è. Intanto su Bess, che sta diventando una ragazzina, incombono le attenzioni del vicino di casa, Elmer Jackson. Bess è sola, non c’è nessuno a proteggerla. E la tragedia si addensa su due fronti. Una scrittura misurata e potente per una vicenda di illusioni e delusioni: l’epopea del West narrata come una storia semplice di uomini e di sogni.

.: IL NOSTRO GIUDIZIO :.

West è sicuramente uno dei romanzi più tristi che io abbia mai letto, allo stesso tempo è anche uno di quelli più profondi.
Si tratta di un libro che conta poco più di un centinaio di pagine ma i temi trattati lo fanno diventare un romanzo pesante da cui è sì difficile staccarsi ma che potrebbe rendere molti lettori inquieti.

La scrittura di Davies è proprio bella, poetica e gentile nonché in completo contrasto con gli argomenti trattati e la crudeltà di un mondo che non ha pietà per nessuno. Le metafore non si sprecano e il lettore ha accesso agli intimi segreti e pensieri sia dei protagonisti sia degli antagonisti, è facile affezionarsi ai suoi personaggi perché, essendo ben descritti, il lettore riesce a immaginare ciò che potrebbe aspettarli alla fine della storia. Siccome nessuna prospettiva sembra piacevole, si è portati a sfogliare pagina dopo pagina sperando in un lieto fine che l’autrice non sembra intenzionata a regalare.
Si tratta di un libro in cui l’azione è veramente poca. Non è importante l’avventura o il viaggio che i personaggi compiono esternamente bensì quello che fanno nella loro anima. Allo stesso modo, è importante vedere quali sono i temi che Davies ha scelto di trattare che sono ciò che davvero sostiene la narrazione e rendono il romanzo speciale.
Come dicevo, appunto, se la mole del libro non spaventerà nessuno, potrebbero farlo gli argomenti. Cy Bellman, ossia il primo dei molti protagonisti di questo romanzo, rappresenta un uomo incapace di accettare la morte della moglie. Questo lutto mal gestito lo porta a inseguire chimere dimenticandosi chi si lascia alle spalle. La figlia di Cy, una bambina di circa dodici anni, è la vittima del romanzo: non solo ha perso la madre giovanissima ma vede il padre partire per una missione impossibile e diventa oggetto delle molestie pedofile del vicino di casa.
Lo sfondo di quella che si preannuncia una vera e propria tragedia è l’america coloniale e l’autrice non risparmia al lettore nemmeno, e direi giustamente, le violenze che i nativi hanno subito da parte dei coloni americani. Portavoce di questa parte di trama è Donna Vecchia Da Lontano, un ragazzino che subisce violenza anche solo a causa del nome assurdo e irriverente che i coloni gli hanno affibiato.

Come potete immaginare da questa breve recensione, si tratta di un libro davvero difficile da digerire, o almneo così è stato per me. Lo ho comunque divorato, cominciandolo e finendolo durante un viaggio in treno da Milano a Forlì, e devo dire in tutta sincerità che ho apprezzato il modo in cui i diversi temi sono stati trattati da Davies.
Nonostante il romanzo possa far venire il mal di stomaco, io mi sento di dargli un bel 9/10 e mi permetto di considerlarlo, da ora in avanti, uno dei miei libri pereferiti. Apprezzo sempre quando una autrice, o un autore, si mette in gioco cercando di trascinare il lettore in una storia complessa e poco confortevole; ancora di più apprezzo quando questi intenti sono portati avanti bene e quando viene dato, come in questo caso, il giusto peso a ficende davvero drammatiche.

*Volpe

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