
.: SINOSSI :.
Il Musaeum Hermeticum è un compendio di testi alchemici pubblicato in Germania nel XVII secolo. Tra le sue pagine il lettore sarà condotto in un viaggio fantastico e avventuroso che unisce i cosmogrammi medievali e le immagini del misticismo cristiano, passando attraverso l’affascinante mondo dell’alchimia per arrivare fino all’arte di epoca romantica. Gli enigmatici geroglifici di cabalisti, rosacroce e massoni mostrano qui la loro stretta relazione con le prime illustrazioni scientifiche nel campo della medicina, della chimica, dell’ottica e della teoria dei colori. Anche per i profani di storia dell’alchimia, questo libro risulterà un’affascinante meraviglia tutta da esplorare. I capitoli, riccamente illustrati, iniziano tutti con un’introduzione e citazioni di alchimisti e sono opera di uno studioso del settore, Alexander Roob. In questo volume il lettore potrà ravvisare le radici del surrealismo e di molti altri movimenti artistici più recenti.
.: IL NOSTRO GIUDIZIO :.
Bisogna iniziare questa recensione con un importante disclaimer: non si tratta di una recensione, per così dire, usuale. Il libro di cui parliamo oggi è una raccolta di quadri, incisioni, dipinti e schizzi che raccontano, o almeno provano a farlo, l’alchimia.
L’alchimia è notoriamente ermetica e dunque un libro come questo non è di facile comprensione perché dà poche spiegazioni e lascia che sia il lettore, un po’ con la fantasia e un po’ seguendo le brevi didascalie, a interpretare ciò che vede. Non è una operazione facile e alcuni potrebbero trovarsi un po’ spaesati, soprattutto se pensavano di aver acquistato un libro con cui imparare qualcosa di alchimia.
Il testo è diviso in macro sezioni (ad esempio genesi, cosmo, la luna, il sole, la grande opera e così via), a loro volta divise in capitoli. Ciascun capitolo è introdotto da una brevissima spiegazione dell’argomento con cui Alexander Hobb cerca di dare al lettore alcune chiavi di lettura per interpretare le opere che si appresta a vedere. Queste introduzioni sono sicuramente utili, anche se non sempre leggere o semplici: l’impressione, anche dovuta al fatto che gli argomenti non sono presentati in ordine logico o storico, è che l’autore dia un po’ per scontato che il lettore abbia già una vaga idea di ciò di cui si parla.
Il testo è ricco di curiosità, anche di informazioni che normalmente non si trovano sui manuali di alchimia in circolazione, cosa che renderà il libro ancora più interessante per chi, come me, un po’ mastica la materia.
Sicuramente la parte più interessante del libro sono, appunto, i dipinti e le incisioni. La casa editrice Taschen ha messo insieme una bellissima raccolta, ricca di illustrazioni a colori in cui il lettore può annegare e provare a immaginare, sognare e interpretare. La qualità delle immagini è altissima e con l’aiuto di una piccola lente di ingrandimento si possono vedere anche i particolari più nascosti così, chi vuole, può passare anche ore su un solo dipinto nel tentativo di carpirne i segreti.
Onestamente non mi sentirei a mio agio a dare un voto a questo testo: non pretende di essere un manuale, quanto piuttosto una raccolta di approfondimenti e curiosità per trascinare il lettore in un mondo diverso e sconosciuto. Se alcuni di voi vogliono approcciarsi alla materia alchemica sconsiglio vivamente di iniziare da questo libro: le spiegazioni sono poche e sommarie, giuste per introdurre i dipinti ma non sufficienti per dare effettive nozioni di alchimia, insomma un neofita si sentirebbe perso. E’ un testo che consiglio a chi già conosce un po’ di alchimia o a chi cerca qualcosa con cui incuriosirsi prima di leggere manuali più dettagliati.
*Volpe
Rispondi