
.: SINOSSI :.
Cory Doctorow è uno dei grandi narratori del nostro prossimo futuro. Spietati e pieni di compassione, i quattro racconti che compongono Radicalized gettano uno sguardo implacabile sulle contraddizioni laceranti di quella stessa umanità che, nonostante tutto, potrebbe ancora salvarci.
Per esempio. Insegnare ai figli dei vicini come hackerare i loro elettrodomestici andati in blocco dopo il fallimento della casa produttrice può farti rischiare decine di anni di carcere. Oppure. L’American Eagle, il supereroe campione di verità e giustizia, si è accorto che la polizia ha l’abitudine di commettere abusi su persone innocenti, nascondere le prove e mentire al riguardo. E ancora. L’assicurazione sanitaria della moglie di Joe si rifiuta di pagarle nuove terapie. Joe comincia a passare sempre più tempo su un forum online e poco dopo iniziano gli attentati. Infine. Una fortezza nel deserto, attrezzata con cibo, armi e antibiotici. Trenta eletti che sopravvivranno al grande crollo e ne usciranno pronti a ricostruire. Perché loro sono quelli intelligenti. E niente può andare storto.
.: IL NOSTRO GIUDIZIO :.
Nei quattro racconti racchiusi in Radicalized, Doctorow esaspera alcuni problemi della società americana – ma per due di questi racconti potremmo dire semplicemente “società” – contemporanea portando davanti al lettore mondi diversi dal nostro ma perfettamente plausibili. A tratti, l’autore sembra volerci mettere in guardia da quello che potrebbe succedere se non agiamo ora, se non fermiamo una macchina che corre più in fretta di noi.
Mi sono sentita coinvolta dalla scrittura, semplice ed evocativa, e invogliata a continuare a leggere grazie ai temi trattati con sagacia e originalità: una pagina tirava l’altra e tutti i racconti finivano sempre troppo presto.
Per essere un po’ più completi, analizzerò brevemente i racconti uno per uno.
Il primo racconto, Pane non autorizzato, è una feroce critica al capitalismo. Nel mondo di Pane non autorizzato, più si è poveri più si è obbligati pagare per ciò che i ricchi hanno di diritto. La protagonista è Salima, una giovane immigrata. Dopo aver passato anni a lavorare come una schiava in un campo profughi in America, ha finalmente trovato un lavoro stabile e una casa tutta sua nella parte povera delle Dorchester Towers. Parte povera? Sì, un lato dell’edificio da cui si entra da una porta sul retro, in cui gli ascensori funzionano solo se gli inquilini “dall’altra parte” non ne hanno bisogno e in cui gli elettrodomestici ti obbligano a comprare prodotti autorizzati dalla ditta. Elettrodomestici che, come verrà chiarito nel racconto, neanche i produttori comprerebbero ritenendoli assolutamente degradanti.
Pane non autorizzato è il più lungo dei quattro racconti ed è sicuramente quello meglio strutturato, si ha la sensazione di avere tra le mani un romanzo breve più che un racconto lungo. L’adrenalina non manca, la trama è avvincente. Salima è un personaggio complesso che, nonostante sia dotato di un forte spirito di ribellione, è perfettamente consapevole delle conseguenze delle sue azioni. I suoi dubbi diventano facilmente quelli del lettore e il coinvolgimento è assicurato.
Minoranza Modello è un racconto incentrato sul razzismo. Sebbene ad una prima lettura il testo possa sembrare piuttosto semplice, ossia una storia in cui un supereroe alieno scopre che anche lui può diventare vittima di odio, Doctorow è stato bravo a nascondere più significati tra le pagine di Minoranza Modello. Il protagonista “Super” della storia è un personaggio che sbaglia moltissimo: Doctorow mostra come non siano sufficienti la buona volontà e il desiderio di fare del bene per essere nel giusto. Bisogna anche sapere come fare per essere di aiuto alla causa che si è presa a cuore e, soprattutto, bisogna lasciare guidare queste battaglie a chi combatte per se stesso.
Radicalizzati è il racconto più pesante e più difficile da digerire di tutta la raccolta. La moglie di Joe è malata di cancro, un cancro trattabile ma l’assicurazione sanitaria si rifiuta da pagare cure che ritiene troppo costaste e sperimentali. In pratica, l’assicurazione sanitaria di Joe la condanna a morte.
Le vicende del racconto portano Joe a trovarsi diviso tra l’amore che prova per la sua famiglia e la rabbia per quella che è, a tutti gli effetti, una vera e propria ingiustizia. Doctorow con questo racconto stuzzica la morale del lettore portandolo a chiedersi cosa farebbe lui se fosse nella stessa situazione di Joe. Bisogna avere uno stomaco di ferro per sopportare la lettura fino all’ultima sillaba. Chiaramente, qui Doctorow ha elaborato una pesante critica al sistema sanitario statunitense che, basandosi prettamente sul denaro, risulta particolarmente inefficiente.
La maschera della morte rossa, è l’ultimo racconto della raccolta e il più complicato da analizzare. In questo caso, Doctorow ci porta nella testa di un personaggio insopportabile nella sua boria e nel suo egocentrismo. Convinto che la fine del mondo arriverà presto e che il solo modo di salvarsi è chiudersi in un Bunker, Martin escogita un piano che sulla carta è assolutamente infallibile. Trenta tra le menti più brillanti di Phoenix (limitato come raggio d’indagine, non trovate?) si chiuderanno a Fort Doom pronti a ricominciare quando l’apocalisse sarà passata. La critica qui è più sottile: Doctorow invita chiunque si creda superiore agli altri a farsi un bel bagno di umiltà.
Do alla raccolta un bel 9/10, l’ho trovata una lettura stimolante anche se l’eccessivo ammontare di tecnicismi era, a tratti, fastidioso. Alcuni racconti avrebbero meritato di essere trasformati in romanzi brevi, un po’ come Doctorow ha fatto con Pane non autorizzato. Soprattutto, ho apprezzato che l’autore spinga a pensare e ragionare su temi importanti di attualità cui sia adulti sia adolescenti dovrebbero dare la giusta importanza. Per me è stata una lettura perfetta: ho alle spalle anni di studi di economia e politica con un focus abbastanza importante sull’immigrazione e la parità di genere, inoltre ho avuto modo di fare un tirocinio con una agenzia che si occupa di politiche della salute. Insomma ero proprio “sul pezzo” ed era difficile che questa raccolta non mi prendesse. Ho apprezzato il modo in cui Doctorow analizza il divario tra ricchi e poveri, il problema dell’immigrazione e le assurdità del sistema sanitario americano: ho trovato tra le sue parole assurdità a cui io stessa avevo fatto caso, solo che se le avessi scritte io non sarebbe uscito un libro così bello.
Non è un libro facile da leggere, non posso nemmeno dire che si legga “con piacere”. E’ un libro che, personalmente, ho amato ma è crudo e a tratti molto pesante: ammetto senza alcuna difficoltà che il racconto “Radicalizzati” mi ha messa a dura prova trattando un argomento che in questo momento mi colpisce da vicino. L’autore sviscera attentamente comportamenti e pensieri umani spingendo il lettore a chiedersi cosa deve fare per scampare al terribile destino che Doctorow ci riserva.
Ringrazio Oscar Vault per averci inviato la copia per la recensione.
*Volpe
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