Volpe 8

.: SINOSSI :.

George Saunders torna con una novella, un apologo in forma di lettera che va dritto al cuore del problema della convivenza fra umani e animali, del rapporto fra la natura e i suoi abitanti. La storia è narrata da un peloso quattrozampe entrato in contatto con i cosiddetti esseri civilizzati. Una volpe gentile e sognatrice che con il suo candido sguardo riesce nell’impresa di commuovere, divertire e far riflettere con la sua originalissima e improbabile eloquenza. “Volpe 8” è un racconto comico e crudele, semplice e profondo. Una lettura attraverso la quale vedere il mondo come se fosse la prima volta.

.: IL NOSTRO GIUDIZIO :.

Un’idea interessante, purtroppo mal tradotta.
Questo è il pensiero che lascia la lettura di Volpe 8, una fiaba firmata George Saunders.
In primo luogo, il target non è chiaro: sebbene la storia, abbastanza semplice, abbia la giusta profondità per essere apprezzata da un pubblico di bambini, lo stile di scrittura lo rende sconsigliabile a persone che senza una buona preparazione grammaticale.
In un tentativo di creare una storia innovativa, Saunders ha scritto un romanzo il cui focus centrale sono gli errori grammaticali: Volpe 8 è scritto interamente dal punto di vista di una Volpe che ha imparato il linguaggio “Humano” ascoltando una madre raccontare le fiabe ai suoi bambini.
Il problema di questo esercizio di scrittura è che in inglese aveva senso, in italiano fa solo venire il mal di testa. In originale, l’autore ha scritto le parole così come si pronunciano (un esempio? “Human” diventa “Yuman”; “Food” diventa “Fud”); in italiano, invece, gli errori non hanno alcuna logica: per esempio, il verbo avere è scritto “o” o “a” quando dovrebbe essere scritto “ho” o “ha” (e fin qui ci stava), ma prende improvvisamente la “h” in “havevamo”. Gli errori, soprattutto quando sono parte della parlata dei personaggi, devono essere coerenti tra loro: non basta apostrofare una parola in modo totalmente casuale (Esempio: “prot’eggere”) o inserire una h (una lettera MUTA che il protagonista non può aver SENTITO proprio per definizione) all’interno delle parole (Esempio: Erhba) per dare la sensazione che qualcuno abbia imparato una lingua da poco e solo ascoltandola.
Non posso dare la colpa esclusivamente al traduttore, anche la casa editrice ha un certo grado di responsabilità per aver approvato questa traduzione come versione finale: alcuni testi hanno bisogno di un lavoro molto accurato e approfondito che qui, evidentemente, è mancato.
In inglese un testo sgrammaticato che ha il suo centro su errori causati dalla pronuncia è semplice, in italiano è molto più difficile perché la maggior parte delle parole si leggono così come si scrivono. I modi, tuttavia, c’erano (Esempio banalissimo: “l’erba” poteva essere scritto “lerba”, a suono può sembrare una parola unica; eliminare le doppie; errori di concordanza tra maschile e femminile; coniugazioni verbali errate) ma non sono stati sfruttati in favore di errori più eclatanti ma assolutamente senza senso.

Di per sé, la storiella non è niente di eccezionale né in positivo né in negativo. Di fiabe simili, in cui gli animali apostrofano gli umani affinché questi migliorino e smettano di essere crudeli non solo tra loro ma anche con la natura, ne esistono a bizzeffe: la reale innovazione di Volpe 8 era la scrittura che, come vi ho già ampiamente descritto, in italiano perde qualsiasi senso.
Unica nota positiva, e riconducibile all’autore, è che effettivamente si ha la sensazione che il libro sia stato scritto da qualcuno che ha appena imparato una lingua e sta cercando di farsi capire: le frasi sono brevi e semplici, non ci sono descrizioni né pensieri chissà quanto profondi, Volpe 8 ha imparato le parole che è riuscito ad intuite e le sta riutilizzando al meglio per scrivere una lunga e accorata lettera.

In inglese, la storia merita un 7/10, premiando l’originalità dello stile e la simpatia del protagonista piuttosto che quella della trama, in italiano il voto cala drasticamente arrivando a risicare un 5/10. Mi dispiace, perché un metodo così originale di scrittura avrebbe meritato di essere trattato meglio.

*Volpe

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