
.: SINOSSI :.
Roma, dicembre 1564. Mentre in città un misterioso assassino traccia una croce di sangue sulla fronte delle sue vittime, in Vaticano qualcuno sta tramando per uccidere il papa. Raphael Dardo, agente segreto del duca Cosimo i de’ Medici, è a Roma con una missione: proteggere la vita di Pio IV a tutti i costi. Tocca a lui scoprire chi muove i fili della congiura. L’indagine lo porterà a fare ricerche tra “cavatori di tesori”, maghi, profeti eretici, nobili indebitati e potentissimi cardinali; dai piani alti del potere fin nelle profondità labirintiche delle catacombe paleocristiane. Chi trama per eliminare il Santo Padre? Chi è l’assassino della croce di sangue? Cercare le risposte è solo una parte dell’enigma. Se vuole salvare se stesso, le persone che ama, il Papa e l’intera Chiesa di Roma, Raphael deve scoprire i segreti che il labirinto ha custodito per secoli. E deve farlo al più presto…
.: IL NOSTRO GIUDIZIO :.
Un romanzo interessante che cattura fin dalle prime pagine grazie alla sua scrittura curata che riesce a tratteggiare degnamente il palcoscenico in cui i protagonisti si muovono permettendo al lettore di “passeggiare” tra le strade di una Roma di metà ‘500 dilaniata da conflitti, giochi di potere e congiure architettate da eretici e cacciatori di tesori.
La cattedrale dei vangeli perduti è l’ultimo capitolo delle trilogia Le indagini di Raphael Dardo, ma funziona altrettanto come autoconclusivo e i pochi richiami ai libri precedenti non spezzano il ritmo né impediscono al lettore di perdere il filo del discorso.
Il ritmo e l’intreccio sono ben studiati e l’accuratezza dei dettagli storici non annoia ma accende la curiosità del lettore. I personaggi, di cui alcuni “ereditati” dagli altri capitoli della saga, entrano ed escono come comparse di un film e la loro caratterizzazione risulta labile con il risultato che nessuno riesce veramente ad accattivarsi il pubblico o a rimanere nella mente più di un altro.
Il mio voto è 7/10: un thriller storico interessante che tiene con il fiato sospeso, provoca e fa tremare; un romanzo non particolarmente impegnativo, ma non per questo da bistrattare o denigrare. Per quanto l’ambientazione e la trama, così come l’uso del linguaggio e le descrizioni di Roma, mi abbiano tenuta incollata alle pagine, pardon, allo schermo del kindle, lo stesso non si può dire dei personaggi: tanti (troppi!) che entravano ed uscivano creando un po’ di confusione.
*Jo
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