La metamorfosi

LA METAMORFOSI

Autore: Franz Kafka
Anno di edizione: 2007
Casa editrice: Bur

.: SINOSSI :.

Cosa si prova a svegliarsi una mattina trasformati in orrendi scarafaggi? Non si può sfuggire a questa domanda, leggendo le prime righe della Metamorfosi, tra le più folgoranti e memorabili della letteratura europea. La descrizione piana e minuziosa del gigantesco insetto, con la sua corazza dura e nera, le zampette che si dimenano, non risparmia orrore e angoscia al protagonista e al lettore. Così questo romanzo, diventato uno del simboli del Novecento, apre a un confronto serrato col dolore, con la violenza, con l’esclusione. Nel commesso viaggiatore Gregor Samsa, che sogna la felicità e scopre l’indifferenza, c’è tutta la tragica condizione dell’uomo contemporaneo

.: IL NOSTRO GIUDIZIO :.

E’ difficile riuscire a formulare un giudizio su un testo così complicato, interessante e stimolante che si apre a diverse interpretazioni.
Quel che è certo è che Kafka ha impresso sulla carta uno stato d’animo, un’esperienza emotiva in cui chiunque si possa riconoscere: mostra ai suoi lettori l’infelicità, l’insoddisfazione e la rassegnazione di chi si sente inutile.

Come molti autori, Kafka sceglie la tecnica narrativa della allegoria: prende questo sentimento in mano e lo plasma fino a farlo diventare una vera e propria caratteristica fisica del suo protagonista. Gregor Samsa è uno scarafaggio perché tale si è sempre sentito.
Inquietante e quasi incredibile è la rassegnazione con cui Samsa accoglie questa novità: lungi dall’essere sconvolto per essersi svegliato nel corpo di un lepidottero, la sua prima preoccupazione è per il lavoro, per il denaro, per la famiglia che ora dovrà cavarsela senza più il suo preziosissimo aiuto.
Un’interessante interpretazione che ho letto spulciando su internet, e che purtroppo non riesco a ritrovare, è che questi elementi definiscano La metamorfosi come una feroce critica al capitalismo e al consumismo. A mio avviso, questa idea è da tenere in considerazione, ma credo che la vicenda raccontata da Kafka sia molto più personale e che il sentimento di inutilità provato da Gregor nasca direttamente dall’insoddisfazione che Kafka provava nel rapportarsi con il padre.

Non solo Gregor risulta un personaggio intrigante per il significato che nasconde, ma tutta la famiglia Samsa stimola il lettore a cercare un perché. Ciascun componente accoglie la strana novità con sentimenti contrastanti: la madre è divisa tra l’amore incondizionato per il figlio e la paura; il padre è colmo di ribrezzo e disperazione; la sorella, forse il personaggio più strambo, è divisa tra l’assoluta necessità di rendersi utile e la volontà di sfruttare la situazione a proprio vantaggio.
La lettura è scorrevole, anche se personalmente ho trovato la traduzione un po’ ostica in alcuni punti. Avrei preferito una introduzione, la mia era di Giuliano Baioni, un po’ più chiara ed esplicativa.

E’ sempre complicato dare una votazione a testi che ci hanno colpito molto, per correttezza mi limito a consigliare il racconto, senza però etichettarlo affibbiandogli un numero.

*Volpe

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