
MONSIEUR IBRAHIM E I FIORI DEL CORANO
Autore: Eric-Emmanuel Schmitt
Casa Editrice: Edizioni e/o
Anno di pubblicazione: 2001
.: SINOSSI :.
l breve intreccio di strade di un popolare quartiere parigino annovera vie che hanno il sapore delle favole: Rue Bleue, Rue de Paradis. Il quartiere dove abita l’adolescente Mose detto Momo, è pieno di vita e di luce, percorso da un’animazione popolare colorita e gaia, proprio l’opposto dell’appartamento in cui Momo vive con un padre, perennemente immerso nella penombra, eccettuato per il cono di luce serale che avvolge l’avvocato, senza affari e senza moglie, intento a leggere uno dei ponderosi volumi. Nonostante l’atmosfera pesante di una casa dalla quale l’amore sembra fuggito, Momo è un ragazzo dallo spirito aperto e curioso, ferito dalle accuse del padre e dalla sua indifferenza ma capace di reagire con una serie di spensierate trasgressioni.
.: IL NOSTRO GIUDIZIO :.
Un racconto che, pur essendo per adulti, ha il sapore di una Favola. Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano è coinvolgente nella sua semplicità: non pretende di insegnare niente a nessuno, presenta semplici verità di amore e tenerezza.
La trama è la complessa, eppure semplicissima, storia di amicizia tra un adolescente ebreo e il titolare della drogheria di quartiere, un musulmano. La frequentazione tra Momo e Monsieur Ibrahim inizia un po’ per caso: i due iniziano a parlarsi scambiandosi con “una frase al giorno”, scambiandosi domande che richiedono ventiquattro ore per ottenere una risposta.
Lentamente, la vita di Momo scivola verso un abisso dal quale il ragazzino riesce a riemergere grazie all’affetto e all’amicizia di Monsieur Ibrahim.
Per me, il racconto vale un 8/10.
Lo stile di scrittura è molto semplice, senza fronzoli. L’autore riesce a trattare temi come l’Olocausto, la morte, l’aldilà e, in un certo senso, anche l’abbandono, con estrema delicatezza. Tutto è accennato, ma niente viene approfondito: questo forse è il difetto più grande di questo racconto.
Schmitt porta davanti ai suoi lettori un sogno: non obbliga nessuno ad essere d’accordo con lui, né tantomeno a capire. Ciascuno può trarre dalla lettura le proprie conclusioni.
La pecca più grande? L’autore ha scritto moltissimi racconti che vengono venduti separatamente tutti a quasi dieci euro l’uno: acquistarli tutti è molto oneroso.
*Volpe
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