La setta degli alchimisti

LA SETTA DEGLI ALCHIMISTI

Autore: Fabio Delizzos
Casa editrice: Newton Compton
Anno: 2010

.: SINOSSI :.

Bologna, 1699. Francesco Carbonelli, il più grande alchimista vivente, viene imprigionato e torturato dall’Inquisizione, perché rinneghi le sue pratiche diaboliche. Per ordine del cardinale Ravelli avrà salva la vita, ma in cambio dovrà produrre oro per la sua avidità. Mancano pochi giorni a Natale. Il celebre Gaspar Sanz, prete enigmatico, gran chitarrista e compositore, arriva a Bologna con la missione segreta di trovare e liberare Carbonelli. E, soprattutto, proteggerlo dai sicari della Confraternita dei Confortatori, una setta di uomini folli e pronti a tutto, interessati non alle verità della fede, ma a carpire agli alchimisti il segreto dell’immortalità.
Roma, oggi. Avvolto nel mistero, celato in innumerevoli leggende, il potere degli alchimisti di tramutare il metallo vile in oro e ottenere l’elisir della vita eterna si è tramandato attraverso i tempi bui del Medioevo ed è sopravvissuto fino ai giorni nostri. Forse gli alchimisti sono ancora tra noi…
Dai tetri laboratori sotterranei alle celle degli aguzzini dell’Inquisizione, tra alambicchi e formule alchemiche, intrighi di corte e crudeli omicidi, La setta degli alchimisti è un thriller mozzafiato, che illumina gli scenari più bui dell’Italia esoterica del passato e del presente.

.: IL NOSTRO GIUDIZIO :.

Un libro interessante che prende vita a metà tra il passato e il presente.
Giocando con l’idea della pietra filosofale e della vita eterna, tanto cara agli alchimisti dal medioevo fino ad oggi, Delizzos costruisce una trama difficile da districare e ricca di colpi scena.
Personalmente, sia per stile sia per contenuto, ho preferito la parte del romanzo ambientata nel 1699. Ho trovato che la trama che prende vita ai giorni nostri fosse un po’, passatemi il termine, pigra: basandosi unicamente su quello che accadeva nella parte del libro ambientata passato, non regalava nulla al lettore se non una grandissima confusione. In uno dei capitoli finali, per esempio, l’autore ha inserito un avvenimento sconcertante che però è stato dimenticato nel giro di poche righe e senza alcuna ragione, e che non ha minimamente influito sulla conclusione del romanzo. Ho apprezzato, invece, l’interpretazione che l’autore dà della Pietra Filosofale.
Passando poi ad una analisi dei personaggi, ho trovato di nuovo il lavoro fatto sui protagonisti del 1699 molto più profondo e accurato: Gaspar Sanz, Maddalena e gli alchimisti sono decisamente più interessanti rispetto a Fosco la cui elezione a “prescelto” appare totalmente casuale.

In generale, il mio voto per il romanzo è 7,5/10. Non è un romanzo che resterà nella rosa dei miei preferiti, ma alcune parti erano davvero interessanti e fantasiose e le ho lette proprio con gusto.
Lo stile è molto buono: il romanzo è scritto davvero bene, le parole sono scelte con cura e nel complesso la narrazione è interessante e coinvolgente. E’ un libro che si legge in poco tempo e viene voglia di sapere come continua.
Per correttezza, segnalo che alcuni capitoli, incentrati sulle torture, sono un po’ forti, dunque tenetene conto se decidete di iniziare questa lettura. Personalmente non mi hanno minimamente infastidita, ma ho notato che parecchie recensioni lamentavano la presenza di scene troppo crude.
Lo consiglio agli amanti dei gialli, dei thriller e dell’alchimia.

*Volpe

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