
IO SONO LA STREGA
Autore: Marina Marazza
Casa editrice: Solferino
Anno: 2020
.: SINOSSI :.
Caterina da Broni, governante, prostituta, avventuriera e strega. Caterina è una bambina strana per il suo tempo, sa addirittura leggere grazie al padre maestro. Rimasta incinta a tredici anni in seguito a una violenza, va in sposa a un uomo che non è chi dice di essere. Ma invece di rassegnarsi a un destino di schiavitù, sceglie di fuggire.
La sua intera vita diventa così una picaresca ricerca del proprio posto nel mondo, attraverso un territorio lombardo intriso di acque e brume, dove la vita è scandita dallo scorrere del Po. La sua strada la porta da una locanda assai equivoca a una raffinata bottega di tipografi e poi alla «corte» di un capitano di ventura, fino ad arrivare a Milano, la grande città dominata dagli spagnoli, teatro di intrighi e lotte per il potere.
Qui, l’accusa di aver «affatturato» l’anziano gentiluomo da cui è a servizio la conduce in prigione. La pena è il rogo: così muore una strega e Caterina è convinta di esserlo, di aver venduto l’anima al diavolo per poter sopravvivere. A eseguire la sentenza è chiamato Salem, celebre boia, un uomo bellissimo e tormentato: su quella pira lui rischia di perdere qualcosa di molto importante, che non sapeva di possedere.
Sensuale, inquieta, spietata, tenera e decisa, Caterina da Broni è la protagonista autentica di uno dei più famosi processi alle streghe che la storia abbia tramandato. In questo romanzo prende vita come eroina modernissima, in una narrazione scintillante di ricerca storica, ricostruzione d’epoca, racconto di eventi che si susseguono con ritmo incalzante. Mentre attraversa, ribelle, il suo tempo, sul suo cammino aleggia una domanda: qual è il confine tra giustizia e delitto?
.: IL NOSTRO GIUDIZIO :.
“Sono sicura lo amerai”, mi ha detto la libraia prima di mettermi in mano una copia di questo romanzo. Io, scettica, l’ho sfogliato e poi ho deciso di dargli una possibilità, anche perché raramente la mia libraia si sbaglia.
Il romanzo della Marazza è una storia vera, ma inventata. Il suo pregio più grande, secondo me, è l’essere realistico sotto ogni punto di vista pur restando un racconto di fantasia: è evidente che l’autrice conosca molto bene il periodo storico analizzato, perché serve al lettore dettagli intriganti ed accurati che danno spessore al testo.
Ogni vocabolo per noi desueto è spiegato dall’autrice nel modo migliore possibile: la Marazza lascia che siano i suoi personaggi a dire, tramite dialoghi, al lettore quello che non sa.
I personaggi sono davvero molti ma, anche se alcuni appaiono sulla scena solo per poche pagine, tutti approfonditi. Mi viene in mente, per esempio, il personaggio della Sposina che, pur facendoci compagnia per poche pagine, si presenta a noi con tutto il suo tremendo caratterino.
Ovviamente i più curiosi e approfonditi sono i personaggi di Caterina e Salem. Protagonisti che si scambiano continuamente il palcoscenico, le loro vite si intrecciano, si scontrano e si sfiorano dalla prima pagina fino all’ultima. Caterina è sommessa, gentile e senza malizia; Salem è forte ma nasconde dietro un’apparenza di sicurezza tutte le proprie numerosissime incertezze.
La trama si svolge tra il Monferrato, Pavia e Milano e ammetto che aver ritrovato nelle descrizioni della Marazza i colori e i paesaggi della mia terra, mi ha permesso di amare questo libro ancora di più.
In breve, secondo me il romanzo è valido e merita un 9/10. Si tratta di un ottimo romanzo storico che tratta il tema della stregoneria e della religione con delicatissima innocenza. Chi, come me, non sa niente di stregoneria o ha una idea distorta di questa pratica, data un po’ dai molti romanzi fantasy in circolazione e un po’ da tutte le trasposizioni cinematografiche, troverà tra queste pagine una spiegazione storica e accurata. La stregoneria non è, qui, spogliata del suo misticismo e delle sue superstizioni ma è presentata sia nei suoi lati più puri che in quelli più inquietanti e demoniaci.
Le storie di Caterina e di Salem si muovono tra Dio e il diavolo, tra pentimento e dannazione, tra paura e speranza, ma entrambe hanno come fine ultimo il dramma dell’amore e della sua perdita.
Consiglio il libro a tutti coloro che amano il medioevo, a chi è interessato al tema della stregoneria o a chi, semplicemente, vuole leggere una storia che pur parlando d’amore non abbia nulla di romantico. La sola vera e propria “nota negativa” che mi sento di segnalare, è per tutto l’arco narrativo c’è una eccessiva sessualizzazione di Caterina che, da questo punto di vista, ne subisce di cotte e di crude spesso senza una reale necessità.
*Volpe
Ciao!
Ho appena scoperto il vostro profilo Instagram e quindi il vostro blog e mi piace molto (ho già adocchiato un paio di altri articoli che voglio leggere).
Questo libro lo sto vedendo su Ig e mi incuriosiva, non sono una appassionata di libri sulle streghe, anche se vorrei approfondire. Questo libro mi sembra che abbia il pregio di non mistificare troppo la figura delle streghe, per questo penso che mi possa piacere 🙂
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Sì, non mistifica per nulla la figura della strega! Ha un approccio molto storico e mostra le persone che le “streghe” erano davvero.
Nel caso tu scelga di leggerlo, facci sapere! E benvenut@ a bordo ❤
-Volpe
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