
ROBIN HOOD
.: SINOSSI :.
Paladino della giustizia e difensore dei deboli, arciere infallibile e astuto, Robin Hood è il principe dei ladri, l’incontrastato signore della foresta di Sherwood. Privato ingiustamente dei suoi beni da un nobile senza scrupoli, il giovane Robin è un eroe invincibile, l’ultimo sassone che, con la sua banda di fedelissimi amici, tenta di opporsi alla dominazione dei normanni, lottando tenacemente contro le ingiustizie degli usurpatori. Dalla fervida fantasia di Alexandre Dumas nasce uno dei ritratti pili vivaci del leggendario fuorilegge inglese e dei suoi fedeli compagni, dall’imponente e saggio Little John al coraggioso e allegro frate Tuck, alla bella lady Marian, senza dimenticare il perfido barone Fitz Alwine, il famigerato sceriffo di Nottingham.
.: IL NOSTRO GIUDIZIO :.
Dumas, autore che non ha certo bisogno di presentazione, riesce a coinvolgere il lettore mettendogli tra le mani l’appassionante ricostruzione delle origini di Robin Hood e della sua banda di amici.
Le descrizioni sono dense e poetiche; i personaggi sono pensati e portati su carta in maniera splendida. Ho apprezzato, in particolare, il personaggio di Maude di cui, per ignoranza mia, non sapevo assolutamente niente: mi ha fatto sorridere dal primo capitolo in cui è apparsa e, sinceramente, l’ho trovata un personaggio molto moderno. Al contrario delle altre donne presenti in Robin Hood, infatti, Maude ha un ruolo attivo e non passivo e per buona parte del romanzo usa la propria astuzia per aiutare i nostri protagonisti a uscire da questo o quell’impiccio.
Lo stile è, ovviamente, quello tipico del 1800: questo significa che, per poter apprezzare il romanzo, il lettore è obbligato ad accettare che lessico, dialoghi e situazioni non gli siano affini.
In generale, ho apprezzato la storia che mi ha fatto ridere, commuovere e mi ha appassionata: alcune descrizioni, soprattutto riguardanti i personaggi, le avrei rilette volentieri mille volte da quanto erano spettacolarmente vivide!
Consiglio quindi questo romanzo a chiunque ami le storie di avventura: pur non amando i classici, ho adorato questo libro.
Il testo è diviso in tre parti: si comincia con un Robin poco più che adolescente e poi, un salto temporale dopo l’altro, si arriva ad avere davanti un personaggio di circa trent’anni. Non ho apprezzato particolarmente i salti temporali, utilizzati principalmente per chiudere una vicenda e iniziarne una nuova: sembrava più un modo per evitare di dover approfondire alcune questioni piuttosto che un utilizzo oculato di espedienti letterari.
Il mio voto, infine, è 8.5/10
*Volpe
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