
STORIE DI SFIGATI CHE HANNO SPACCATO IL MONDO
Autore: Francesco Dominelli e Alessandro Locatelli
Casa editrice: Longanesi
Anno: 2019
.: SINOSSI :.
Se vai male a scuola, non sei una bellezza, non ci sai fare: sei uno sfigato! Se non guadagni bene, non hai i giri giusti, non la pensi come gli altri: che sfigato! Eppure la Storia racconta un’altra storia: quelli che il mondo chiama «sfigati» sono spesso gli stessi che poi il mondo lo cambiano, lo conquistano, lo sconvolgono. Questo libro mette insieme le vite di 20 celebri Sfigati con la S maiuscola: con Frida scopriremo che non c’è dramma che un bicchiere di tequila non riesca ad alleggerire: insieme a Amy Winehouse impareremo a riscrivere il concetto di loser. perdente. E poi c’è Giacomino Leopardi, la cui memorabile sfiga non gli ha impedito di credere in un’umanità migliore. Tutti i nostri Sfigati sono qui per dirci una cosa: la verità è che sei uno «sfigato» quando sei te stesso invece di essere come il mondo vorrebbe tu fossi. Ma quando incontra il coraggio e il talento, la sfiga perde la sfida. Leggere per credere.
.: IL NOSTRO GIUDIZIO :.
Storie di sfigati che hanno spaccato il mondo aveva tutte le carte in regola per essere una lettura frizzante e divertente
Le premesse erano ottime: un libro scritto da due autori giovani e con idee innovative che racconta, seguendo la scia di Storie della buonanotte per bambine ribelli, vite di personaggi autorevoli che possono essere, chi per un motivo e chi per un altro, definiti sfigati.
Una speranzosa riscossa sociale, insomma, per tutti quei ragazzini che, vittime di scherzi meschini, si sono sentiti chiamare con lo stesso nomignolo.
E’ un vero peccato che, per quanto riguarda lo stile e i personaggi scelti, gli scrittori abbiano completamente mancato il loro stesso obiettivo.
Iniziamo dallo stile.
Dominelli e Locatelli hanno scelto di puntare su una comicità che, lungi dal far ridere, spesso risulta superflua e fastidiosa: invece di invogliare a conoscere di più sul personaggio preso in esame, fa solo venire voglia di chiudere il libro. In alcuni momenti sembra di leggere, più che una biografia “riveduta e scorretta”, un testo di puro sfottò.
Stranamente, la biografia di Frida Kahlo sembra essersi salvata da una comicità forse più adatta ad un meme di facebook che ad un libro: nel capitolo riguardante l’artista, non solo vengono forniti dati riguardo il suo stile di pittura, ma vengono anche approfonditi, mantenendo la comicità su un livello assolutamente decoroso e divertente, anche temi più importanti come l’emancipazione femminile.
Queste pagine, al contrario delle altre che risultano fini a loro stesse, hanno anche una morale: è come se gli autori avessero concentrato tutti i loro sforzi in questa biografia.
Un altro appunto che vorrei fare, riguarda i personaggi famosi che si è scelto di approfondire, oltre che il come li si è approfonditi.
Tenendo conto che si tratta di un libro che andrà in mano ad adolescenti di età compresa tra i 15 e i 18 anni, ho trovato imbarazzante il modo in cui alcune personalità sono stati descritte: invece che dare la precedenza alle loro opere o al loro contributo artistico, musicale o letterario, i due autori hanno scelto di approfondire, quasi come se stessero scrivendo su una rivista di gossip, aspetti della loro vita quali l’alcolismo, l’abuso di sostanze stupefacenti oppure la propensione ad andare a donne.
Accentuare lo stile di vita sopra le righe di un personaggio famoso non aiuta il ragazzo a capire che cosa abbia fatto di quella persona un grande nel suo campo, gli fa solo intuire che per fare strada dovrà ubriacarsi e comportarsi male.
Per questi motivi, il voto che mi sento di dare al libro è 6/10. Ho apprezzato l’idea e posso immaginare quanto possa essere difficile portare fino in fondo un libro di questa portata.
Altro particolare apprezzabile sono le note a fine capitolo: uno spunto di curiosità e riflessione quasi sempre molto interessante.
*Volpe
Rispondi