
.: TRAMA :.
Un postino egocentrico stringe un’improbabile amicizia con un giocattolaio solitario, riportando la gioia in una città fredda e cupa che ne ha disperatamente bisogno.
.: IL NOSTRO GIUDIZIO :.
Di film su Babbo Natale, e sulle leggende che lo circondano, ne sono stati girati tantissimi d’animazione e non.
Eppure, quando si arriva ai titoli di coda di Klaus – I segreti del Natale, si sente che in questo film c’è qualcosa di diverso.
Decidere di voler raccontare le origini di un personaggio così iconico è una scelta coraggiosa e difficile che il regista, Sergio Pablos, ha saputo affrontare brillantemente, complici una serie di intuizioni geniali che, nell’insieme, compongono una pellicola davvero degna di nota.
Pablos porta sullo schermo il volto umano di Babbo Natale, accantonado (almeno in parte) l’aura di magia e meraviglia che dalla notte dei tempi lo avvolge. Protagonista del lungometraggio è il più improbabile degli eroi, non che l’ultimo personaggio che qualcuno si aspetterebbe di vedere in un film natalizio: Jesper, un postino egocentrico che non ha altro scopo se non quello di tornare alla sua oziosa e viziata vita.
Il suo incontro con Klaus, avviene quasi per caso e, lungi dai sentimenti buonisti che solitamente permeano i film sul natale, risulta in linea con lo spirito cinico e approfittatore di Jesper.
I cambiamenti, innescati dalle azioni dei due coprotagonisti, operano un’autentica trasfomazione tanto nei personaggi quanto nell’ambientazione e avvengono lentamente dando così compimento e significato al motto che incarna la filosofia stessa del film “un vero atto di bontà ne ispira sempre un altro”.
Il lungometraggio contrappone la violenza e l’odio, perpetrato dagli abitanti di Smeerensburg (città fittizia dove la storia è ambientata) per mera consuetudine, al miracolo, troppo spesso dato per scontato, della gentilezza e dimostrando come anni di faide e violenze possano essere cancellati da un sorriso e dalla semplice volontà di fare del bene accantonando le brutte abitudini. Il messaggio, valido per adulti e bambini, è una lezione importante capace di riaccendere la speranza: non esiste male che un atto di autentica bontà non possa curare.
Al messaggio, perfettamente in tema con il clima natalizio del periodo, si aggiunge la capacità del regista di incastrare nella trama la maggioranza dei miti che, nella tradizione europea e in quella americana, accompagnano Babbo Natale: la sua capacità di intruffolarsi dai caminetti, la slitta volante, e quel meraviglioso inventario di fantasie e storie, che da sempre accompagna l’omone vestito di rosso, trovano un’originale spiegazione in Klaus – I segreti nel natale dando al film un ulteriore e autentico quid in più.
Ad una storyline colma di tenerezza e originalità si uniscono la simpatia e lo sviluppo accurato dei personaggi, principali quanto secondari, garantendo al lungo metraggio un successo più che meritato.
Per noi, il film merita un 10/10.
La colonna sonora, composta da canzoni splendide che viene voglia di cantare anche non sapendo il testo, e l’uso delle luci sono stati studiati a pennello: mettendo a confronto un fotogramma delle scene iniziali e uno delle ultime, il cambiamento dei colori è lampante e, spogliatasi delle noiose tonalità del grigio, l’ambientazione si arricchisce di tonalità calde sottolineando il graduale cambiamento che interessa personaggi e location.
Sicuramente, questo è uno di quei film che ciascuno di noi vedrà e rivedrà più che volentieri ogni dicembre, stretti tutti insieme sul divano con una bella tazza di cioccolata calda a farci compagnia.
*Volpe e Jo
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