IL CANE, IL LUPO E DIO
Autore: Folco Terzani
Casa editrice: Longanesi
Anno: 2017
.: SINOSSI :.
In una straordinaria armonia di parole e immagini, una storia semplice e profonda sulla natura, l’amicizia e il senso del divino.
.: IL NOSTRO GIUDIZIO :.
Il cane, il lupo e Dio sembra un racconto per bambini, ma non lo è. Dietro ai bei disegni e ai personaggi che sembrano usciti da una favola, si nasconde una storia complessa che, voltata l’ultima pagina, non si ha la certezza di aver compreso fino in fondo.
Il protagonista principale è un cane abbandonato che è l’allegoria di un uomo deluso o tradito che, di punto in bianco, perde tutto.
Il lupo, riprendendo la tradizione dei nativi americani, è il mentore del cane ed è immagine di chi vive affidandosi alla fede in qualcosa.
Dio è l’entità che sovrasta il mondo e permette lo scontro tra la vita e la morte, tra il bene e il male, tra la libertà e le dipendenze.
Il viaggio che il cane intraprende è di tipo iniziatico e, accanto al lupo, riscopre quei valori che aveva dimenticato quali la libertà, la fratellanza, l’orgoglio e il rispetto per le altre creature.
Il pellegrinaggio del lupo è quello che ogni essere vivente compie su questa terra e, anche per lui, termina con la morte.
Dio, in tutto questo, resta nell’alto dei cieli e gioca a nascondino tra gli eventi e le stelle.
La scrittura di Terzani è essenziale, a tratti lapidaria: con una manciata di parole l’autore riesce a mettere su carta i propri pensieri e, nonostante l’economia di caratteri, le riflessioni e i periodi non danno mai l’impressione di essere zompi o monchi.
Per quanto riguarda i contenuti, invece, il libro lascia un po’ a desiderare e gli intenti dell’autore appaiono confusi: la parabola naturalistica del cane, del lupo e di Dio sembra non avere un epilogo né tanto meno una chiave di interpretazione (almeno io non l’ho trovata) e, alla fine, ognuno può trovare la propria morale.
La scoperta della fede in un’entità divina, che non viene mai spiegata ma solo abbozzata, assume tratti che si ritrovano nella dottrina cristiana, per poi scivolare nell’animismo orientale, nel buddismo e nella filosofia new age.
Molto belli sono i disegni che occupano le pagine del romanzo anche se, a volte, la totale mancanza di parole dà l’impressione di avere tra le mani un albo più che un racconto o un romanzo breve.
Il mio voto è 6,5/10.
La miscellanea di filosofie non mi ha stimolato e, chiuso il libro, mi sono sentita confusa non solo dal finale, ma anche dal messaggio che Terzani ha voluto affidare a queste pagine e che si può riassumere in una domanda: “quindi?”
Inizio esaltante e piacevole, finale confuso e poco entusiasmente.
*Jo
Rispondi