IL LUPO DELLA STEPPA
Autore: Hermann Hesse
Anno: 1927
Editore: Mondadori
.: SINOSSI :.
Il conflitto tra istinto e ragione, fra sensualità ed esigenze dello spirito in uno dei romanzi più affascinanti e audaci di Hesse (1877-1962): un atto di accusa contro il suo tempo minacciato dai totalitarismi e contro la decadenza della civiltà occidentale.
.: IL NOSTRO GIUDIZIO :.
Lo stile di Hesse non è tra i più semplici e lo stesso si può dire del suo pensiero, che è impregnato delle diverse correnti filosofiche con cui l’autore si misurò. La filosofia orientale si incontra con quella tedesca ed europea, la critica contro l’Europa, sull’orlo del secondo conflitto mondiale, si fa feroce e sprezzante e nel nazionalismo viene individuato il morbo che porterà l’uomo e la sua terra alla distruzione. Il lupo della steppa è l’unico in grado di fiutare il pericolo e combatterlo, l’unico che, grazie alla sua natura ferina, ha la forza di affrancarsi dal pensiero comune e portare il fardello che comporta una presa di posizione diversa da quella della maggioranza. Tra queste pagine due mondi si incontrano: quello del lupo della steppa, ligio e coerente con la sua natura sovversiva ed indipendente, e quello spensierato della società che, tra un giro di fox trot e un festino, beatamente va incontro alla disfatta e all’ennesima guerra mondiale.
Come in un romanzo di London, il lupo della steppa cerca di integrarsi e di adeguarsi ai dettami di un mondo per cui prova repulsione e da cui si sente bandito.
Il romanzo interroga e costringe il lettore a misurarsi con il protagonista e il suo lento processo di addomesticazione. Chi è il lupo della steppa? Quante anime possono convivere in un corpo senza straziarlo e condannarlo a morte? Gli interrogativi lasciati aperti da Hesse sono molteplici e le deve essere il lettore a trarre le sue personali conclusioni.
“Il lupo della steppa mi ha insegnato di nuovo cosa significa leggere” disse Thomas Mann su questo romanzo e io non posso che concordare con lui.
Il libro mi è piaciuto molto e non mi trattengo dal dargli 10/10, dello stesso autore avevo già letto Narciso e Boccadoro, ma credo che con questo scritto Hesse abbia alzato decisamente il tiro, regalandoci un testo ben scritto che, malgrado la poetica tutt’altro che semplice, non risulta estremamente pesante.
Gli amanti di Hesse lo ameranno sicuramente così come i lettori a cui piacciono testi dove la filosofia costituisce il filo rosso che tiene uniti i capitoli. Al contrario lo sconsiglio ai lettori che trovano difficile misurarsi con la filosofia e a color che non hanno mai letto nulla di questo valido autore che, tra trame che tra trame lineari e relativamente semplici, nasconde le pillole della sua poetica, costringendo i lettori a fare i conti con i suoi pensieri.
*Jo
Bella recensione , io lo adoro da sempre , ma amo tutti gli scrittori tedeschi del 900 , sono stato anche , alla casa museo di Hesse
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Hesse è uno scrittore straordinario capace di spronare alla riflessione, di condire i propri scritti con perle filosofiche e spirituali senza rinunciare ad uno stile semplice, quasi da favola per la semplicità di alcune sue pagine.
* Annrose
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