Ed eccovi, finalmente, la nuovissima puntata della nostra rubrica in collaborazione con il canale YouTube La Storica!
Quest’oggi vogliamo parlavi di Chefren: celebre faraone considerato un tiranno in certi scritti, noi analizzeremo specialmente quelli di Erodoto, famoso soprattutto per la sua immensa piramide.
Erodoto è considerato uno dei più grandi storici dei tempi antichi, infatti egli tentò in ogni modo di scindere storia e mito presentandoci dati quasi del tutto reali, anche se talvolta lacunosi, riguardo grandi personaggi del passato.
Fortunatamente per noi, ci lasciò qualche riga anche su Chefren che lui dichiara essere un perfido tiranno per il popolo Egizio.
Chefren fu il successore di Cheope, così almeno scrive Erodoto, in realtà al giorno d’oggi possiamo dire con certezza che tra i due vi sia stato il brevissimo regno di Dedefra.
Erodoto chiama Chefren “fratello” di Cheope, tutttavia a noi risulta strano: Cheope regnò per quasi quarant’anni, Chefren, secondo alcune iscrizioni, circa trenta; probabilmente il legame di parentela che c’era tra i due era quello di padre e di figlio.
“Dicevano gli egiziani che questo Cheope regnò cinquantanni, e che alla morte di lui ereditò il regno suo fratello Chefren. Il quale si conformò in tutto alla condotta del predecessore, e costruì anche una piramide, che però non raggiunse le dimensioni di quella di Cheope.”
Dalle Storie di Erodoto, sembra che la piramide di Chefren sia molto più piccola di quella del predecessore, in realtà le dimensioni sono quasi le stesse.
E’ normale che le informazioni che Erodoto ci fornisce non sono perfette: egli infatti scrive traendo le proprie conclusioni da informatori di ben duemila anni dopo rispetto a Chefren.
A Chefren viene attribuita anche la costruzione dell’immensa sfinge di Giza ricavata, a quanto risulta da diverse iscrizioni, dalla medesima cava utilizzata per la sua piramide.
Ci sono diverse rappresentazioni di Chefren, una però è di grandissima importanza: in questa statua, Chefren rassomiglia molto al figlio Micerino.
Ci sono due interpretazioni possibili riguardo al perché la statua sia così simile alle raffigurazioni del successore: la prima è che si tratti di una statua, appunto, di Micerino; la seconda è che sia una somiglianza data dalla mera parentela dei due faraoni.
*Volpe
Rispondi