Ad oggi uno degli autori le cui opere hanno avuto più trasposizioni è sicuramente William Shakespeare: il bardo inglese morto quattrocento anni fa. Ma se la voce di questo poeta e scrittore è ormai muta da quattro secoli, lo stesso non i può dire delle sue parole che sono sempre fonte di ispirazione per scrittori, sceneggiatori e poeti che non mancano di rendere onore a questo grande poeta inglese. Tuttavia le tematiche trattate dal Bardo non sono sempre adatte ad un pubblico giovane, così c’è chi ha pensato bene di realizzare degli adattamenti di quelle che sono le opere shakespeariane più famose. Da Macbeth ad Otello, passando per Amleto e Romeo e Giulietta, la lista sarebbe lunga e elencarli uno per uno sarebbe impossibile. Inoltre c’è da dire che non tutti questi adattamenti rendano effettiva giustizia alle opere di Shakespeare e, anzi, possano risultare devianti soprattutto se indirizzate ad un pubblico analfabeta per quanto riguarda la storia della letteratura inglese.
Il più famoso adattamento delle opere di Shakespeare è sicuramente quello fatto dalla Disney e che racconta la storia di un giovane leone, Simba, impegnato nella lotta per riprendersi il trono che lo zio, Scar, gli ha strappato dopo aver ucciso il vecchio re. Vi ricorda qualcosa?
Per anni si è perpetrata l’idea che la storia de “Il Re Leone” fosse un rifacimento del dramma “Amleto”, ma in realtà, se si osserva meglio la trama di entrambi i lungometraggi, si possono trovare riferimenti anche a Macbeth e persino a Romeo e Giulietta. Ma andiamo con ordine.
L’analogia più lampante tra la storia di Simba e Amleto è sicuramente il conflitto con lo zio usurpatore e fratricida che con l’inganno riesce a sposare la madre di Amleto. Anche la Disney aveva previsto un risvolto simile nella trama de “Il Re Leone” in cui Scar tentava di fare della giovane leonessa Nala la sua consorte, tuttavia queste scene vennero tagliate perché ritenute inadatte al giovane pubblico a cui il film era diretto. Nala infatti non solo è la migliore amica del protagonista, ma è più giovane di Scar di diversi anni! L’eliminazione di questa scena, che è comunque disponibile su You Tube, è stata quindi dettata dalla necessità di non urtare eccessivamente la sensibilità del pubblico.
Amleto non è tuttavia l’unica opera a cui la Disney si è ispirata per la trama del suo capolavoro d’animazione. Guardando l’evoluzione del personaggio di Scar ci si accorge infatti di una sua somiglianza con Macbeth. L’idea originale di Scar non è infatti quella di uccidere il fratello, ma solamente Simba in quanto successore del re. La sua idea cambia nel momento in cui, dopo lo scontro tra re Mufasa e le iene, le sue tre scagnozze gli suggeriscono di uccidere il fratello maggiore insieme al suo erede, in modo da diventare il re incontrastato. Esattamente come in “Macbeth” l’idea del regicidio viene suggerita al futuro assassino che si lascia immediatamente convincere da questa promessa di potere e gloria. Inoltre la fame di potere di Scar non si estingue con la morte del personaggio, ma continua nel sequel “Il Re Leone 2, il regno di Simba”, dove la consorte di Scar, Zira, continua a suggerire sogni di vendetta e potere al figlio avuto con l’ormai defunto re. Da ultimo, ma non meno importante, vi è l’elemento della pazzia che accomuna i personaggi di Scar, alias Macbeth, e Zira, Lady Macbeth. Giunti ormai all’epilogo della storia è evidente come entrambi siano letteralmente drogati di potere e non riescano più a distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è arrivando persino a minacciare di morte i loro parenti pur di realizzare le loro visioni di vendetta e potere. Ovviamente da un’amante del romanticismo quale la Disney non ci si poteva aspettare una tragedia in pieno stile shakespeariano e se il primo capitolo di questa mini saga si conclude con l’incoronazione di Simba re e il ritorno della pace nella savana, il seguito torna ad attingere all’eredità di Shakespeare portando sullo schermo una versione felina di “Romeo e Giulietta”.
Sono passati alcuni anni dalla morte di Scar e tutti i suoi sostenitori sono stati esiliati. Kiara, Giulietta, è la figlia di Simba e passa le sue giornate a giocare e ad esplorare il regno del padre finché, un giorno, non incontra Kovu, Romeo, il figlio di Scar e di Zira. Ovviamente l’amicizia tra i due leoncini viene immediatamente ostacolata dai genitori e mentre Kiara cresce divenendo la degna principessa della savana, Kovu viene cresciuto con il solo scopo di assassinare Simba e la sua famiglia. Zira, la nostra Lady Macbeth leonina, non ha infatti accantonato le sue pretese sul trono di Simba e la morte del compagno l’ha solamente resa più caparbia riversando sul figlio le sue stesse ambizioni. Kovu viene quindi mandato in missione per uccidere il re, ma sul suo cammino incontra Kiara che, in linea con la vena romantica della Disney, riesce a fargli cambiare idea e a farlo innamorare. Un incidente mette nei guai il giovane leone che viene esiliato dalla savana ed allontanato sia dalla sua famiglia che da Kiara. Sarà la minaccia di una nuova guerra a far tornare indietro Kovu che salverà non solo la sua Giulietta, ma anche Simba e tutti coloro che aveva inizialmente giurato di uccidere.
Ovviamente in questo piccolo trafiletto si è solamente grattata la superficie di quello che è l’immenso mondo degli adattamenti delle opere di Shakespeare e, in particolare, della loro influenza sul cinema d’animazione disneyano.
*Jo
Altro bell’issimo articolo, interessante e costruito molto bene! Complimenti!
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Grazie! Sono felice ti sia piaciuto anche questo!
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